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Megara Hyblaea

Archaeological site in Priolo Gargallo

Updated: September 30, 2024 05:54 PM

Megara Hyblaea is located in Priolo Gargallo (Comune in Sicily, Italy), Italy. It's address is Contrada Megara Giannalena, 96011 Augusta SR, Italy.

Contrada Megara Giannalena, 96011 Augusta SR, Italy

653J+JR Augusta, Free municipal consortium of Syracuse, Italy

+39 0931 512364

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Monday8:30 AM to 1 PM
Tuesday8:30 AM to 1 PM
Wednesday8:30 AM to 1 PM
Thursday8:30 AM to 1 PM
Friday8:30 AM to 1 PM
Saturday8:30 AM to 1 PM
Sunday8:30 AM to 1 PM

Questions & Answers


Where is Megara Hyblaea?

Megara Hyblaea is located at: Contrada Megara Giannalena, 96011 Augusta SR, Italy.

What is the phone number of Megara Hyblaea?

You can try to calling this number: +39 0931 512364

What are the coordinates of Megara Hyblaea?

Coordinates: 37.2041028, 15.1820847

Megara Hyblaea Reviews

Mik Mik
2023-05-18 10:32:56 GMT

Ho raggiunto il luogo degli scavi dopo aver visitato il museo Paolo Orsi a Siracusa, dove nel settore B sono esposti numerosi oggetti provenienti proprio da questo luogo. Non mi capacito di come sia possibile che i resti di una delle prime colonie greche in Sicilia non abbia l'attenzione che merita. Non troverete magari un tempio, una statua o qualcosa di particolare come in altri siti, quindi non aspettatevi scenari da social. Vi troverete, in compenso, di fronte una distesa enorme di fondamenta di un'intera città che con poca immaginazione vi consentirà di apprezzare ciò che rimane di strade, mura, scale, case, ville, cisterne, terme, bagni. Se avete un minimo di sensibilità storica non potrete che rimanere colpiti come lo sono stato io. C'è ancora molto da scoprire e il sito ha bisogno di molto lavoro e sostegno e lasciarlo li in quelle condizioni non deve attirare pessime recensioni ma tutto l'aiuto possibile a partire dalle istituzioni. Li ci sono archeologi che stanno tutt'ora scavando, prendendosi cura del luogo con le loro forze. Se nessuno li aiuta non possono farcela. Rimarrete tutti a guardare? Continuerete ancora a ignorare un luogo così importante della storia della Sicilia e di tutto il mediterraneo?

Caterina Fontana
2023-08-26 22:36:05 GMT

Il sito è bello e interessante, ma tenuto malissimo, tutto annerito dagli incendi, cartelloni sbiaditi e a volerlo visitare sembra di fare un torto al custode….che tra l’altro ci ha anticipato che probabilmente tra pochi anni il sito chiuderà per mancanza di custodi…visitatelo finché siete in tempo! Il museo è chiuso.

Aldo Damiano
2018-01-31 11:55:24 GMT

Megara Hyblea: una delle più antiche colonie greche della Sicilia. Fondata ancora prima di Siracusa dai Megaresi di Lamis, su territorio ad essi concesso da Hyblon, re di panoramica, Megara Hyblea, ebbe notevole fioritura intorno al VI sec. a. C. oggi si giunge a Megara Hyblea da sud, le prime tracce che si incontrano sono riferibili ai resti ( solo le fondazioni ) della cinta muraria arcaica, realizzata in blocchi squadrati e rafforzati da torrioni cilindrici; lungo il muro, rivolto ad Ovest, sono sistemati numerosi sarcofaghi.

K S
2021-11-16 13:48:29 GMT

Luogo ricco di fascino e storia. Da visitare

ant anto
2020-02-09 21:29:11 GMT

Sito archeologico situato nella zona industriale tra Augusta e Priolo.

Giosuè Romeo
2021-12-18 10:42:38 GMT

Origine di Augusta

Jean Baptiste
2018-12-26 22:02:02 GMT

Interesting site with two histories: an ancient Greek settlement that lived for a few centuries, and an archeological display that decayed within a few decades. After 2 km on a road narrowed down to a small single lane by growing bushes, I did expect an abandoned site, but was surprised by two men asking for a 4€ entrance fee. It easily takes an hour or two to wander in the streets of the old city. Weeds have taken over the place, just like the nearby ExxonMobil fumes, and most signs are not readable, blanked out by the weather. I learnt more from Wikipedia than from being on site, however, a physical visit is well worth the detour.

Giorgio Banaudi
2022-03-01 07:49:07 GMT

Megara Hyblaea, con la sua storia millenaria, è una delle più antiche colonie greche della Sicilia, nata intorno al 728 a.C. si è sviluppata gradualmente per circa due secoli, fino a quando la vicina Siracusa non la conquistò, distruggendone le mura. Poi la città vivacchiò senza grandi pretese e lentamente si spense, lasciandosi sommergere dall’incuria, dalla vegetazione e dall’oblio. Quando venne realizzata la ferrovia Catania-Siracusa, nel 1867, vennero alla luce la necropoli e poco alla volta, grazie a studi di archeologi francesi, l’impianto della città, abbandonato da secoli. Si parlò di una “Pompei” siciliana. Questa è stata un po’ la sua fortuna, visto che non ci sono state altre stratificazioni o costruzioni dopo il V-VI sec. d.C, insomma, osservare Megara permette di ricostruire in modo abbastanza fedele l’impianto di una città antica, greca e poi romana, senza tante modifiche urbanistiche.
Ed è proprio un peccato che lo splendido luogo in cui sorga Megara sia oggi letteralmente circondato a tenaglia da fabbriche (Buzzi Unicem, a sud) e impianti energetici (centrale termoelettrica Enel di Augusta, a nord) che aggiungono ben poco splendore a questo luogo, anzi, sembrano quasi pronte a fagocitarlo definitivamente, visto che ormai è rimasta solo una piccola isola verde contesa dai capannoni, piazzali, infrastrutture e, cosa non da poco, un rumore continuo e persistente di sottofondo. Si salvano pochi ettari verdi, una necropoli solcata dalla ferrovia e vari edifici in rovina sparsi in questo territorio. I reperti migliori sono conservati e visibili presso il museo siracusano del Paolo Orsi e ha fatto notizia l’incredibile e selvaggia storia della statua dell’antica dea madre, la Kuorotrophos che allatta due gemelli, ritrovata ma subito distrutta con un martello pneumatico dagli operai, per evitare il blocco dei lavori; era stata frantumata in 936 pezzi, poi pazientemente ricostruiti!

La strada di accesso è in cattive condizioni, quasi una strada bianca con buche a iosa e sprazzi di asfalto. Si arriva quasi in vista del sito, che è molto pianeggiante, si supera uno stretto ponticello che sovrasta la ferrovia e si arriva ad un grande piazzale dove lasciare la macchina per raggiungere, dopo poche decine di metri, una prima costruzione che dovrebbe essere la biglietteria.
Alla fine di febbraio 2022, tutti i cancelli erano rigorosamente chiusi, con tracce evidenti di semi-abbandono. Cartelli, numeri di telefono a cui rivolgersi, indicazioni recenti: nulla.
Raggiunta la zona dove iniziano gli scavi, ad una quota leggermente inferiore alla pianura circostante; il primo cartello indicatore non esiste nemmeno più, si è salvata solo la struttura metallica; troverò invece molti altri cartelli informativi in discreto stato lungo il percorso. Questo era un giro di prima conoscenza, non avevo idea della grandezza del sito e della ricchezza dei ritrovamenti. Così gironzolo per una mezz’oretta lungo gli assi principali, ammirando dettagli di colonne, trabeazioni decorate, giunture quasi perfette di massi notevoli, segni di opere idrauliche e resti di fortificazioni.
Vi sono numerose scalette in metallo per poter osservare meglio e raggiungere alcune zone, ma alcune di queste hanno dei pericolosi gradini rotti e semistaccati, occorre quindi fare un po’ di attenzione. Nella zona delle antiche terme greche e poi romane; ci sono ancora tracce di pavimenti in cocciopesto e qualche resto di decorazione geometrica a mosaico, il tutto a cielo aperto, ma in discreto stato di conservazione. Passeggiando tra i resti si avverte la compattezza dell’impianto urbano, ben raccolto intorno all’agorà; penso al parco archeologico di Naxos, sicuramente più vasto, ma anche più scarno. Qui le case, le stanze, il reticolato urbano è molto più evidente e conservato.

Nonostante lo stato di semiabbandono (e la necessità di superare qualche recinzione per poterlo vedere), il luogo rimane un testimone prezioso del passato. Sarebbe bello potergli garantire anche un futuro altrettanto importante e dignitoso.

giacomo “officeprinterpoint” giuffrida
2017-03-28 19:27:19 GMT

La storia delle colonie greche passa anche da Megara iblea, purtroppo l'incuria e il disinteresse di chi amministra i beni archeologici non rendono giustizia a questo sito. Il racconto e la scoperta del nostro passato può rappresentare un serio rilancio della nostra terra a patto di crederci davvero.

Erik Versteeg
2017-01-06 21:45:12 GMT

Bijzondere site midden tussen de industrie. Enigszins overwoekerd, maar wel indrukwekkend, die een goede indruk geeft over de grootte van het stadje.

piero vaccaro
2023-06-04 09:06:00 GMT

Il posto è splendido ma manca di manutenzione...peccato

Ignazio Pillitu (BeSigma)
2019-12-20 18:34:22 GMT

Si potrebbe tenere in uno stato più decoroso, una parte di storia importante sugli insediamenti dell'antica grecia in Scilia.
Ringrazio la cortesia del personale in loco che ha consentito una visita approfondita e ad ogni modo soddisfacente.

Cristiano Marzio
2024-06-07 21:24:17 GMT

Sito interessante e importante...lasciato all'abbandono: tutto ricoperto da vegetazione selvatica, tutto degradato, questo "sito archeologico" ben rappresenta la cultura siciliana della strafottenza, del furto, dell'ignoranza... Gentili i 2 custodi che aprono e chiudono un cancello arrugginito su richiesta.

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Megara Hyblaea Directions
About Priolo Gargallo
Comune in Sicily, Italy

Priolo Gargallo is a comune in the Province of Syracuse, Sicily. It is about 190 kilometres southeast of Palermo and about 13 kilometres northwest of Syracuse. source

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